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Esperienze col VoIP 2

Dopo le prime impressioni su pregi e difetti della telefonia internet, ho voluto approfondire provando a farmi un centralino telefonico interamente VoIP. La macchina di prova ha un processore da 2,4Ghz, 512Mb di memoria e un HD da 160Gb.... dovrebbe essere sufficente. Ora, dovevo scegliere come partire, infatti ci sono due possibilità: o installo una distro che reputo adatta al lavoro da svolgere e quindi installo asterisk e lo configuro manualmente, oppure installo direttamente un sistema già pronto. La prima soluzione sarebbe la più adatta al genere "smanetto a manetta", la seconda, più veloce e pratica ma che si deve adattare un pò a quello che viene messo a disposizione. Alla fine opto per la velocità e scelgo di installare Trixbox , distro dedicata con CentOS come sistema (che è comunque un RHEL quindi di tutto rispetto) , Asterisk e FreePBX come motore VoIP e interfaccia di gestione. Tralasciando l'installazione, che è semplicissima, arrivo alla configurazione de

Note tecniche sul VoIP

Dopo un lungo periodo di test, ora posso tirare le conclusioni sul VoIP, pregi e difetti. Prima di tutto, per chi volesse utilizzare il VoIP quotidianamente, suggerisco di andare su www.euteliavoip.it le tariffe sono basse (più di quelle di skype) e c'è un buon servizio fra i quali un numero verde, forum, documentazione per i vari sistemi hardware esistenti sullo shop. Come difetti in generale sul VoIP posso dire di aver riscontrato che i limiti di internet si fanno sentire, sopratutto se nel proprio abbonamento, la banda garantita è scarsa o nulla, con i risultati che, se si telefona in ore di scarso utilizzo di internet (al mattino presto, o a mezzogiorno) le telefonate sono praticamente perfette, altrimenti si incorre in salti, frasi spezzate o addirittura la caduta della comunicazione. Ho notato che ci vogliono almeno 30/40 kb di banda per una telefonata. Altra nota negativa sono i fax: se utilizzo i servizi offerti (ho provato sia con eutelia, sia con faxator ) va tutto lisci

Installazione e configurazione SME server

Molti mi hanno richiesto di approfondire e riportare su questo blog le mie esperienze con sme server, così, dopo la recensione che ho pubblicato qui , ho pensato di scrivere un secondo articolo, ovvero: come preparare sme server. A livello hardware, mi sono equipaggato di un “mostruoso” Pentium2 350Mhz con 128Mb di memoria; più che sufficiente per un utilizzo personale (mi piacerebbe vedere le facce degli utenti di windows Vista dopo aver letto queste due righe ;)). Mi sono procurato due schede di rete (una Ne2000 e una 3com, ma potrebbero andare bene anche due uguali); e due HD da 80Gb. Le due schede mi servono perchè il mio server farà da firewall, antivirus e antispam per la mia rete; lo utilizzerò oltre che per i dati, anche come server di posta e, ovviamente, come gateway. I due HD verranno utilizzati in RAID1 in automatico dal server. Tralascio l'installazione vera e propria perchè è talmente semplice che chiunque può farla in quanto richiede solo lingua, formato della tastie

Configurazione Slack post installazione

Una volta installata Slackware, è il caso di adattarla ai propri bisogni, alcuni dei quali abbastanza comuni. Premetto che molti spunti li ho presi da Slack for Dummies e che la versione di slack che ho installato è la 10.2; comincia ad essere un pò datata visto che è appena uscita la 12, ma c'è il piccolo particolare che della 10.2 ho i cd, della 12... no.:) e comunque, tutti sanno che chi usa Slackware, non va in cerca delle ultime novità, ma della stabilità, qundi, via con le configurazioni. 1 - Setto i permessi agli utenti per spegnere e riavviare il pc: chmod +s /sbin/halt chmod +s /sbin/reboot vi /etc/profile Aggiungo /sbin alle pach per evitare di digitarlo agni volta per spegnere il pc 2 - Italianizzo KDE (se non l'ho fatto durante l'installazione) Inserisco il cd di slack dove risiedono i pacchetti di kde (il secondo cd in slack 10.2) mount /mnt/cdrom cd /slackware/KDEI pkgtool installo il pacchetto kde-i18n-it vado sul centro di controllo e imposto la lingua it a

Spegnere il pc da user

Forse gli utenti delle distro più "semplici" spalancheranno gli occhi, ma slackware è fatta così, e non a caso, ovvero, tu utente normale di slack non puoi spegnere o riavviare il computer, solo root può! (a meno che non staccate la spina direttamente, ma quello non è spegnere il pc). Fin che si parla di server, questa regola è giusta, anzi, vitale; ma se si utilizza Slack come desktop, la cosa può essere frustrante. Le soluzioni sono due: Utilizzo sudo, e per sapere come, questo è il link che spiega bene cosa fare: Slack for Dummies Utilizzo chmod, ovvero, da root, lancio: chmod +s /sbin/shutdown . Dopo di che, modifico /etc/profile aggiungendo /sbin alla pach, altrimenti dovrei sempre spegnere digitando /sbin/shutdown. Notare che, in questo modo, funziona solo shutdown, mentre, ad esempio, halt, reboot, ecc. continuano a essere utilizzabili solo da root. Per fare in modo che anche questi comandi funzionino da utente, bisogna ripetere la procedura con gli altri comandi.

Alcuni comandi di shell

Note su alcuni comandi di shell per un utilizzo più pratico: Ctrl-a = sposta il cursore all'inizio della riga di comando Ctrl-e = lo sposta alla fine della riga Ctrl-k = taglia il testo da dove si trova il cursore fino alla fine della riga Ctrl-l = come 'clear', pulisce il terminale Ctrl-u = cancella la riga di comando Ctrl-y = incolla Ctrl-r = ricerca incrementale dei comandi dati residenti in history Se si vuole avere la lista completa della history, basta lanciare il comando "history". Se si ricerca un comando specifico, si può approfondire utilizzando grep: history | grep ssh mostra tutti i comandi che ho dato per connettermi in ssh. Dalla lista history si può notare in numero di appartenenza del comando; questo si può quindi richiamare attraverso il suo numero tramite "!". Quindi, se voglio lanciare il primo comando residente in history, posso digitare da shell: !1 Serie di comandi per aggiungere caratteri speciali: \a = Avviso, fa suonare il campan

Configurazione topi

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Mi è capitato tra le mani un mouse wireless con attacco usb e ho pensato di utilizzarlo con il mio portatile. Ora, inserendo la chiavetta usb del mouse, il sistema, vede la chiavetta, ma di fatto, quello che un qualsiasi utilizzatore di windows si aspetta, non avviene; ovvero il mouse non va. Dunque, prima di tutto verifico se i moduli sono già caricati con il comando tail lanciato da root: tail -f /var/log/messeges risultato: Aug 22 13:15:47 cucco kernel: hub.c: new USB device 00:03.2-2, assigned address 3 Aug 22 13:15:47 cucco kernel: input0: HOLTEK Wireless Mouse on usb4:3.0 Questo mi fa pensare che slack riconosce il mouse, bene; non mi resta che lanciare (sempre da root) il comando: mouseconfig. e selezionare la voce mouse usb. ora riavvio il gestore del mouse gpm: /etc/rc.d/rc.gpm restart bene, ora il mouse funziona. Unico problema: il touchpad, di conseguenza, non funziona più, ma, se uso il mouse sicuramente non ho bisogno di utilizzare il pad e, comunque, per farlo funzionare,

Appunti sul NFS

Trovo molto utile, quando si lavora in una rete, sfruttare il NFS come sistema di "centralizzazione" dei dati, ovvero: se configuro i client in modo che lavorino su una cartella che apparentemente è locale, ma in realtà è sul server, ottengo che, chi usa il client non necessita di conoscenze particolari, i dati sono sempre aggiornati a prescindere dal punto della rete in cui si prelevano, non ci sono doppioni degli stessi che possono creare confusione, i dati restano sul server quindi i client possono essere anche portatili che, quando vanno in giro per il mondo, non si portano appresso informazioni che devono restare in sede. Per la configurazione, prima di tutto, sul server, verifico se il NFS c'è ed è in esecuzione con il comando rpcinfo -p Se i demoni sono attivi, mi salta fuori una lista con le voci "portmapper", "mountd" e "nfs". Una volta attivo il nfs, modifico il file /etc/exports che ha la seguente sintassi: percorso-dir host (opzio

Installare Flash Player

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Per installare Flash Player su Firefox: 1- si va a questo link 2- si sceglie il pacchetto da scaricare, io preferisco i sorgenti download.tar.gz 3- Scompatto i sorgenti con: tar -zxvf install_flash_player.... 4- lancio lo script: ./flashplayer-installer senza essere root 5- lo script mi avvisa che non sono root e mi dice che in questo modo, si modificherà solo sulla mia home, a me va bene e confermo 6- Mi avvisa che Firefox non deve essere in esecuzione 7- mi chiede se la directory suggerita (home/utente/.mozilla) è giusta; quindi confermo. 8- si avvia l'installazione 9- Al termine, esco dallo script e avvio Firefox, installazione completata.

GUI per scanner Canon FB630P

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Dopo aver scritto come sono riuscito a far funzionare lo scanner della canon ( questo è il link dell'articolo ), ho deciso di farmi una semplice GUI che permette un utilizzo più rapido che, sostanzialmente, si allaccia ai comandi di shell. Come linguaggio, ho voluto utilizzare Gambas ; i grandi programmatori probabilmente rabbrividiscono su questa scelta, ma io volevo dare un'occhiata al funzionamento, e poi, mi è sempre piaciuto programmare in Basic (mi ricorda le mie origini informatiche nate con il C64). Sostanzialmente, l'interfaccia l'ho creata e rifinita nall'arco di un'ora circa, quindi, devo dire che Gambas, per fare piccoli programmini come questo, è abbastanza pratico. Non c'è niente di speciale, ma a me piace la praticità e la semplicità e questo programmino le assolve entrambe. Per chi fosse interessato, riporto il codice del programma in questo link ; è possibile scaricarselo e modificarlo a piacimento. Piccola nota, per chi volesse provarlo: q

Note Scheda di rete

Può capitare che l'installazione di slackware non riconosca la scheda di rete. Mi è successo, ad esempio, installando slack su una mini-itx con processore VIA e scheda rete integrata. In questi casi, è possibile caricare il modulo manualmente andando a modificare il file /etc/rc.d/rc.modules, che contiene i vari moduli da caricare, fra cui anche le schede di rete. Nel caso specifico, dopo aver trovato la sezione che riguarda la rete denominata ### Network device support ###, ho cercato il modulo da utilizzare (VIA Rhine support:) e decommentato la riga sottostante: /sbin/modprobe via-rhine (ovviamente con l'utente root). Si salva il file e si riavvia rc.modules ottenendo il caricamento del modulo desiderato, dopo di che basta configurare la scheda di rete con netconfig per ottenere una scheda di rete funzionante.

Libertà a rischio

Alcune considerazioni riguardanti le ultime vicende Microsoft vs Gnu/Linux che hanno creato non poco polverone: Prima di tutto, ho notato come tanti articoli sono usciti un pò allo sbaraglio al riguardo, trasformando Linux da un kernel ad una società di software, l'accordo con Novell o, adesso con Xandros, in accordi con l'open source, oppure dipingendo Linux in un sistema che ha violato brevetti di Microsoft. Tutto questo è, a dir poco, eretico. Prima di tutto, non capisco perchè nessuno parla del fatto che il problema "brevetti" è circoscritto agli Stati Uniti; qui in Italia, ed in Europa, i brevetti software non hanno alcun valore, e questo risultato è stato ottenuto dopo una lunga lotta poco pubblicizzata e passata quasi in secondo piano dai media. Non capisco perchè nessuno spiega, o si degna di capire, cosa sono i brevetti software, che, in parole povere, sono brevetti su un'idea, come ad esempio, il pusante "carrello della spesa", le pagine a sche

Comandi utili per file system e dispositivi

Una carellata di comandi per la gestione, la scansione e il ripristino di dischi e file system tratta da " Appunti di informatica libera " Nome Descrizione fdformat Formattazione a basso livello dei dischetti. badblocks Controllo dell'integrità di un disco o di una partizione. fdisk Creazione e modifica delle partizioni. cfdisk Creazione e modifica delle partizioni (programma più amichevole). mke2fs | mkfs.ext2 Creazione di un filesystem Second-extended. mkdosfs | mkfs.msdos Creazione di un filesystem Dos-FAT. mkfs programma frontale per l'utilizzo dei programmi di creazione dei filesystem. e2fsck | fsck.ext2 Controllo di un filesystem Second-extended. dosfsck | fsck.msdos Controllo di un filesystem Dos-FAT. fsck Front-end per l'utilizzo dei programmi di controllo dei filesystem. mount Collegamento (innesto) di un filesystem in quello globale. umount Distacco di un filesystem da quello globale. /etc/fstab E

SME Server, recensione

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Volevo recensire questa distribuzione che reputo veramente validaquanto a stabilità, semplicità di utilizzo e praticità. Non descriverò passo a passo l'installazione anche perchè sopratutto questa è di una semplicità estrema; ovvio che chi vuole installare SME Server e poi amministrarlo, deve conoscere perlomeno le basi di Linux e delle reti sopratutto. Sostanzialmente, SME Server è Red Hat, o meglio si basa su CentOS che non è altro che la versione free di RHEL; da qui la stabilità del sistema che parte da una distro pronta per il mercato enterprice. Il punto di forza dello SME Server è la sua interfaccia per la gestione; infatti, una volta installato, ci si può accedere con il proprio browser e da qui si può iniziare la configurazione. Quello che può fare SME Server è tantissimo; prima di tutto può essere un solido file server raid, a partire dal classico raid1 con due dischi rigidi fino ai vari raid5 o 6 con 6 o più dischi rigidi, ma non solo; può fare da server di posta, da web

semplice script di backup

Non mi ricordo più dove avevo letto che un buon programmatore deve essere principalmente pigro. Effettivamente, in questo caso, devo confermare la regola. Infatti, è proprio perchè non avevo voglia di cercare, analizzare, scaricare ed installare un programma di backup, che ho deciso di buttare giù uno script semplice e veloce, quel che bastava per fare il salvataggio di quello che volevo, senza tante complicazioni, anzi, se devo dirla tutta lo script è talmente risicato che posso consigliarlo come base di partenza, non per l'uso quotidiano, ed è per questo motivo che lo pubblico qua; in questo modo chiunque può prenderlo e ampliarlo come meglio crede: #!/bin/sh clear echo " ***********************************" echo " ** SCRIPT DI BACKUP **" echo " ***********************************" echo echo "Inserire la directory da eseguire il backup" read dir echo echo "Inserire il nome del file di backup" echo "Eventualmente

L'incubo scanner

Per molti, e per fortuna sempre di meno, far andare lo scanner con Linux diventa un incubo. Così, dopo essermi ritrovato tra le mani un "vecchio" scanner parallelo della Canon, ho pensato di provare a farlo andare in modo da fare un pò d'esperienza in merito. Il modello è l' FB630P. Il primo tentativo (ottimista) è stato quello di vedere se SANE riconosceva subito lo scanner.....ovviamente no. Così sono andato su www.sane-project.org/sane-mfgs.html, indirizzo importantissimo perchè qui si trovano i driver costantemente aggiornati di tutti gli scanner compatibili e relative valutazioni. Qui ho trovato i driver del mio scanner (scan-6.0.2.tar.gz nel mio caso); dopo averli installati con il classico ./configure, make e make install mi sono ritrovato il programma "scan" pronto all'uso da shell. Prima di tutto ha dato uno sguardo alle opzioni: scan -h: scan -S [-C] [-f ] [-o ] [-r ] [-c|-g] [-p ] [-2|-3] scan -C [-f calib_file]

Antivirus per Linux

Anche se Linux è attualmente un sistema sicuro contro i virus, un buon antivirus installato è comunque utile: per esempio se un utente Linux riceve una mail infetta, senza antivirus potrebbe diventare un "portatore sano" e contribuire all'espansione del virus stesso. Sul mio sistema ho installato ClamAV; antivirus libero, completo, sempre aggiornato ed utilizzato ampliamente nei server web. Unico problema: un pò più complesso da configurare rispetto i vari antivirus windows "clicca e via". Infatti, una volta installato, se avvio il demone clamd da shell, mi da un errore: ERROR: Parse error at line 43: Option LogSyslog requires boolean argument. ERROR: Can't open/parse the config file /etc/clamd.conf Infatti, bisogna andare in /etc/clamd.conf e, come dice nell'error, dare true o false nelle varie voci del file, dove si vuole o no che il demone lavori. Per fortuna, clamd.conf è ben documentato al suo interno. Interessante la possibilità di ampliare clam c

Particolare di posta elettronica

Generalmente non c'è bisogno di spiegare o prendere appunti per configurare un client di posta elettronica, ma nel caso in cui ci si trovi ad avere un account di posta dove è possibile accedere solo da web, nel mio caso "Libero.it", e si voglia ugualmente utilizzare il proprio client, "kmail" per me, allora, qualche appunto è d'obbligo. Per risolvere il problema ci sono alcuni software, quello che mi ha ben impressionato è freepops "www.freepops.org" software semplice, flessibile e libero. Dopo averlo scaricato ed installato, si configura il client (kmail come esempio) in questo modo: Nome account: mio_account@libero.it Nome utente: mio_account@libero.it Password: passwd_mio_account Host: localhost (nel mio pc ho inserito l'indirizzo ip dello stesso, va bene comunque) Porta: 2000 La porta 2000 è impostata di default su freepopsd, ma è possibile modificarla utilizzando l'opzione -p; lanciando "freepopsd -h" si ottiene la lista dell

Gestione degli utenti

Generalmente sui pc da me utilizzati, sono presenti in tutto tre utenti: root utente_lavoro utente_cavia Sorvolando sull'utilità e sull'uso dell'utente root, mi soffermo sull'utente_cavia. Quest'ultimo infatti lo utilizzo (come si intuisce anche dal nome) nei casi in cui devo installare programmi di test o script che potrebbero mandare in crisi o rovinare dei file nella home, oppure quando faccio una configurazione dalla dubbia riuscita, in tutti i casi quindi dove, male che vada, mi basta eliminare utente e relativi file per avere comunque il sistema sano ed in ordine e non vado mai a rischiare l'utente_lavoro dove ci sono, appunto, file più o meno importanti. Per un utente windows, che generalmente usa esclusivamente l'amministratore, può sembrare eccessivo tutto questo, ma è così, secondo me, che nel mondo dell'informatica si ottengono sistemi sicuri e stabili che si ripagano nel tempo senza continue noie.

Italianizzare Slackware

Dopo aver installato slack, ci sono alcune cose da perfezionare: prima di tutto, mi scarico le pagine man aggiornate in italiano dal sito www.pluto.it, sito che bisogna tenere in considerazione anche per le fututre problematiche. Una volta scaricate, si decomprimono: tar -zxvf man-pages-it-2.4.3 e, da root, si lancia direttamente make-install. però non è finita, ora bisogne dirgli alla nostra slack di andare a prendere le pagine in italiano: Nel file /etc/profile.d/lang.sh commento la riga: export LANG=us_US e la sostituisco con: export LANG=it_IT@euro. Dopo di che, vado in /etc/profile.d/lang.csh commento la riga: setenv LANG us_US e la sostituisco con: setenv LANG it_IT.